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All IPCC definitions taken from Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Working Group I Contribution to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change, Annex I, Glossary, pp. 941-954. Cambridge University Press.

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Non è altro che una normale deriva climatica

Che cosa dice la Scienza...

Da una lettura completa del lavoro di Tsonis e Swanson emerge che la variabilità intrinseca del Clima causa semplicemente una decelerazione o una accelerazione del trend di lungo periodo. Quando si rimuova tale variabilità dalle registrazioni di temperatura ciò che si trova è che il trend è monotonico ed il riscaldamento accelera per tutto il 20° secolo..

Le argomentazioni degli scettici...

"Per cambiamenti del Clima associati a modifiche di temperatura di  qualche decimo di grado,non c’è bisogno di ricorrere a cause esterne. La Terra non è mai in equilibrio perfetto. I movimenti delle masse oceaniche dove avviene trasporto di calore tra strati profondi e superficiali producono variabilità su una scala temporale che va dagli anni ai secoli. Un lavoro recente  (Tsonis et al, 2007), suggerisce che questo tipo di variabilità è sufficiente a spiegare l’intero cambiamento climatico dal XIX secolo in poi" (Richard Lindzen)


Il lavoro di Tsonis e Swanson viene spesso citato come un esempio di evidenza contraria del riscaldamento globale antropogenico. I due ricercatori suggeriscono che il nostro Clima è normalmente soggetto a brusche e pronunciate derive. In determinati momenti queste derive oscillano da condizioni di caldo a condizioni di freddo e viceversa. Essi sostengono che derive climatiche si sono verificate attorno al 1910, 1940, 1976, e 2001. Taluni hanno interpretato questi risultati per sostenere che le derive climatiche possono spiegare il riscaldamento globale in corso negli ultimi decenni.  La posizione di Richard Lindzen è che “questa variabilità è sufficiente a spiegare tutto il cambiamento climatico del XIX secolo”. E’ questo ciò che emerge dalla ricerca di Tsonis e Swanson? Chi può rispondere al meglio a questa domanda sono gli autori stessi che si pongono il quesito nella loro pubblicazione peer reviewed.

 Nel primo lavoro presentato  Tsonis, Swanson e Kravtsov ipotizzarono che il Clima è soggetto ad un fenomeno chiamato “caos sincronizzato” (Tsonis et al 2007). Esaminando un certo numero di cicli dell’oceano come ENSO ( El Niño Southern Oscillation) e NAO ( North Atlantic Oscillation), si osserva che i vari cicli oceanici sono sincronizzati in determinati momenti, dopodiché il Clima sembra spostarsi verso un nuovo regime. Nel 1910 la sincronizzazione fu seguita da un regime caldo e diversi decenni caldi. Un’altra sincronizzazione viene individuata nel 1940 con spostamento verso un regime freddo. Ciò coincise con il periodo freddo di metà secolo dal 1940 al 1970. Nel 1970 il pianeta cominciò a riscaldarsi di nuovo.

Figura 1: andamento delle temperature medie globali del Hadley Center-CRUT3 del XX secolo con gli episodi di inversione di temperatura segnati. Le aree indicate con crocette sono relative a periodi nei quali la sincronizzazione è associata ad aumento delle temperature (Swanson & Tsonis 2009).

L’interpretazione corrente della deriva verso il caldo degli anni ’70 è che il riscaldamento dovuto alla CO2 prevalse su forcings come quello degli aerosol solfati. Tsonis e Swanson suggeriscono “ una ipotesi alternativa, in pratica che il Clima derivò dopo il 1970 ad uno stato di tipo caldo, che si sovrappose ad un trend di riscaldamento antropogenico”. Ed è proprio la frase finale  “sovrapposto ad un riscaldamento antropogenico” che costituisce l’argomento di ricerca che farà seguito alla iniziale.
Nel 2009, continuando ad esaminare l’accoppiamento con i cicli dell’oceano sottolineano “ attenzione che le derive qui descritte sono presumibilmente sovrapposte ad un trend di riscaldamento di lungo termine dovuto a forcings di origine umana” (Swanson & Tsonis 2009). Estendono poi la loro analisi in un articolo in cui si fa uso di modelli climatici per separare la variabilità naturale da quella di origine umana (Swanson et al 2009). Quando la variabilità interna viene filtrata dalla temperatura osservata lisciata (linea nera continua) il segnale che resta (linea tratteggiata) mostra un andamento monotonico di riscaldamento in tutto il XX secolo. In effetti il best fit quadratico di questa ultima linea mostra che il riscaldamento è in fase di crescita accelerata.

Figura 2: andamento dei dati NASA-GISS di temperatura media globale in superficie con media mobile di 21 anni,(linea continua spessa ) e andamento della temperatura filtrata per la variabilità interna (linea tratteggiata). La linea delle temperature filtrate mostra un andamento crescente e monotonico e ben si adatta ad un best fit quadratico per tutto il XX secolo (linea nera sottile) (Swanson 2009).

Se queste derive climatiche avvengono, la ricerca di Tsonis e Swanson dimostra che esse non sono responsabili del riscaldamento del XX secolo. Al limite sembrerebbero sovrapporre la loro azione ad un esistente trend di lungo termine di riscaldamento crescente. Ciò è in accordo con la osservazione che il pianeta sta accumulando calore dal 1950,  (Murphy2009). Le derive climatiche non arrestano lo squilibrio energetico del pianeta. Al più provocano un temporaneo rallentamento o una accelerazione dell’aumento delle temperature superficiali.

 La teoria delle derive climatiche comunque ha degli aspetti irrisolti. Un punto cruciale del lavoro di Tsonis e Swanson è che una deriva verso una situazione di freddo si trova attorno al 2001-2002. Questa deriva è più evidente nel record del HadCRUT che non è comunque un record di temperatura globale. Quando vi si includono le regioni artiche, il trend di riscaldamento globale degli anni più recenti è maggiore, e quindi la deriva 2001-2002 non appare più così pronunciata. Sembrerebbe che la teoria dipenda in una certa misura da un record globale incompleto.

Un altro argomento discusso nel lavoro Swanson 2009 è che il Clima è più sensibile alla variabilità interna di quanto ritenuto finora. Ciò significa inoltre che il Clima è più sensibile ai forcings esterni. Tra questi sono compresi il forcing radiativo del Sole, il raffreddamento dovuto agli aerosol solfati, ed anche il riscaldamento dovuto alla CO2. Il che porta alla questione cruciale che gli stessi autori si pongono ma della quale non danno risposta. L’opinione corrente è che il riscaldamento dovuto alla attività del Sole e la ridotta attività dei vulcani siano la causa del riscaldamento di inizio XX secolo. Analogamente il raffreddamento dovuto all’aumento di aerosol solfati è ritenuto responsabile del raffreddamento di metà del XX secolo. Quando gli autori individuano nelle derive climatiche la causa degli andamenti osservati, gli stessi autori  non danno però una spiegazione fisica del perché la attività riscaldante del Sole o quella raffreddante degli aerosol non hanno avuto il loro effetto.

In conclusione, se questi aspetti verranno risolti e la teoria di Tsonis e Swanson verrà trovata valida, è chiaro che le derive climatiche non inficieranno la teoria della influenza umana sul Clima. Al contrario, essi mostrano che la variabilità interna intrinseca ha caratteristiche di lungo termine. La analisi di Tsonis e Swanson trova che i forcings esterni hanno determinato un trend monotonico ed accelerato del riscaldamento per tutto il XX secolo.

Translation by lciattaglia, . View original English version.



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